COMMERCIO, PICHETTO E PORCHIETTO: REGIONE INTERVENGA A DIFESA FORO BOARIO DI CARMAGNOLA

“Un progetto del Comune mette a rischio il Foro Boario di Carmagnola. La Giunta regionale ha il dovere di intervenire”. La denuncia arriva dal capogruppo di Forza Italia in Regione Piemonte, Gilberto Pichetto, e dalla consigliera Claudia Porchietto che hanno anche presentato una interrogazione urgente a Chiamparino.

L’Amministrazione Comunale di Carmagnola ha infatti varato un progetto di riqualificazione che interesserà Piazza d’Italia: sito che ospita uno dei fori boari più importanti e prestigiosi del Piemonte per quanto riguarda la zootecnia. Il progetto prevede la realizzazione del CSA – Centro Servizi Agricoltura mediante la riqualificazione di un’area di 14.000 m².

“A preoccuparci – spiegano i due azzurri – sono i lavori di riqualificazione, che ridimensioneranno fortemente l’area mercatale, rendendo di fatto impossibile lo svolgimento delle attività per ciò che attiene all’agricoltura e alla zootecnia. Le opere, peraltro, sono programmate in modo tale da prevedere una sospensione del mercato, la quale provocherebbe uno spostamento degli operatori decretando, di fatto, la definitiva chiusura delle operazioni commerciali in essere. Si comprende quindi come tale crono programma rischi di fatto di mettere a rischio le specificità agricolo-zootecniche del Foro Boario di Carmagnola e di non tutelare in modo corretto la vocazione agroalimentare del territorio”.

“In queste settimane – concludono Pichetto e Porchietto – il Comitato Operatori di Mercato, l’Ascom Confcommercio di Carmagnola, la CIA – Confederazione Italiana Agricoltori di Torino e la Confagricoltura di Torino hanno già raccolto oltre 250 firme di operatori e imprese che subirebbero un danno dalle modalità di cantierizzazione di questo progetto. Le amministrazioni locali e le istituzioni devono essere amiche di chi opera sul territorio e non ostacolare il loro lavoro, reputiamo quindi che la Regione non possa che intervenire per chiedere al Comune di Carmagnola di riconsiderare il progetto di riqualificazione accogliendo le richieste di chi lavora in Piazza Italia. Non è possibile che un mercato, dove vengono trattati settimanalmente oltre 600 capi bovini, possa essere a rischio chiusura per non aver adeguatamente studiato e concordato gli effetti della cantierizzazione di un’opera pubblica”.