AMBIENTE, GRAGLIA E VIGNALE: NUOVA LEGGE SUI PARCHI CREA VINCOLI SENZA PROMOZIONE

“La nuova legge sui parchi che sta discutendo la Commissione Ambiente del Consiglio regionale piemontese creerà solo vincoli per i residenti senza alcuna forma di promozione e valorizzazione territoriale”. Ad affermarlo il vice capogruppo di Forza Italia Franco Graglia e l’assessore uscente alla Montagna Gianluca Vignale che continuano nella loro battaglia in V Commissione così come richiesto da centinai di cittadini coinvolti. Non è un caso che, dopo un mese di discussione, su 22 articoli di legge da discutere si sia ancora fermi all’articolo 1.

“Nella seduta odierna sono stati bocciati dal centrosinistra una serie di nostri emendamenti – spiegano gli esponenti azzurri – che cercavano di migliorare una legge di riordino delle aree protette imbalsamata sul semplice concetto di vincolo ambientale. La tutela del territorio è centrale, ma non ci si può dimenticare che questa va sostenuta anche con una serie di politiche e misure volte alla promozione e al sostegno di chi si trova a vivere o operare in queste aree. È paradossale che il centrosinistra continui a dire ai cittadini che sarà una legge che aiuterà la crescita e la promozione, quando oggi in Commissione l’assessore Alberto Valmaggia ci ha detto che tutte le proposte volte a questi due scopi, a prescindere dai contenuti, non saranno accolte perché non ci sono risorse”.

In particolare avevamo previsto:

Marchio di Qualità aree protette: uno strumento volto a garantire la registrazione, promozione e la realizzazione di protocolli di qualità per i prodotti che provengono da queste aree.

E-commerce prodotti agricoli: per sostenere l’economia delle imprese presenti all’interno delle aree protette si prevedeva la realizzazione, anche in collaborazione con i Gal e le associazioni datoriali di una piattaforma informatica per commercializzare prodotti artigianali e agricoli relativi all’area protetta.

Incentivi: una serie di misure rivolte al recupero dei nuclei abitati rurali; alla realizzazione delle opere igieniche ed idropotabili, delle opere di restauro ambientale o conservazione del territorio; sostegno alle attività di agriturismo e all’installazione di fonti energetiche a basso impatto ambientale.

Iniziative per la promozione economica e sociale: elaborazione da parte della Comunità del Parco, quindi di tutti gli attori territoriali, di un piano pluriennale economico e sociale per la promozione di attività, concessione di sovvenzioni a privati ed enti locali, interventi per la lotta alla disoccupazione giovanile.

“Aver bocciato queste proposte – concludono Vignale e Graglia – indebolisce la portata di una legge che diventa solo una zavorra burocratica per chi opera sul territorio. È una legge che penalizza invece di incentivare. Era necessario trovare un punto di equilibrio tra protezione e promozione, così non è stato con buona pace di quella attenzione per la valorizzazione ambientale dei Comuni montani di cui si riempie la bocca il centrosinistra quando viene a parlare nelle vallate, ma di cui non vi è traccia nel documento che stanno approvando”.