“Dall’inizio dell’anno in Piemonte sono già una quindicina i capotreni aggrediti durante l’espletamento del loro lavoro solo sui treni veloci regionali e metropolitani. Questi sono i numeri ufficiali, dove cioè vi è una refertazione medica del pronto soccorso. Sono più del doppio invece i casi dove vi le minacce e piccole violenze subite dal personale addetto porta all’intervento della forza pubblica. Essere colpiti e amputati con un machete sicuramente fa più notizia, la verità è però che qualunque lavoratore delle FS e delle cooperative ad esse collegate è a rischio anche in Piemonte”. A lanciare il grido d’allarme sono il capogruppo di Forza Italia in Regione Piemonte Gilberto Pichetto e la consigliera regionale Claudia Porchietto.
“E’ necessario che anche in Consiglio regionale si apra un confronto serio sui livelli di sicurezza garantiti sui nostri treni – continuano i due azzurri –. Non è possibile avere treni da undici carrozze che viaggiano costantemente con tre di queste chiuse per rispondere a semplici ragione di tagli ai costi. Questa è una scelta che lascia a casa il personale addetto ai controlli e alla sicurezza. La spending review è importante, ma se fatta senza criterio crea danni irreparabili e in questo ultimo anno in Piemonte stiamo assistendo a scelte di questo tipo, alla faccia di chi scatenava, ad arte, le piazze contro la precedente giunta regionale di centrodestra”.
“Le Ferrovie dello Stato e il mondo delle cooperative che gestiscono gli appalti a loro affidati continuano a mandare messaggi contrastanti tramite le loro uscite stampa– concludono Pichetto e Porchietto -. Da un lato dichiarano esuberi e applicano contratti di solidarietà, dall’altro con Expo e Ostensione dichiarano pubblicamente che stanno potenziando i servizi offerti. Ci pare quantomeno in contrasto. Abbiamo presentato una interrogazione urgente per chiedere un intervento della Giunta regionale al fine di venire incontro alle richieste del personale che lavora per le Ferrovie, per permettere loro di lavorare insomma in sicurezza. Abbiamo poi domandato all’assessore come la Regione intenda ovviare all’evidente controsenso di tagli al personale se vuole garantire la sicurezza e il controllo nel pagamento dei biglietti sui convogli. Da ultimo ci aspettiamo che la Regione ci dica come pensi di garantire un servizio adeguato ai pendolari se, dopo la scelta giusta di Fs del posto prenotato a sedere, non interviene per finanziare nuovi convogli. Se la gente è in piedi è perché non sono sufficienti i posti a sedere e quindi bisogna intervenire per aumentare i passagg