AUTO, PORCHIETTO: EMISSIONI MANIPOLATE, LE AZIENDE INTERESSATE E LA A GERMANIA RISARCISCA I DANNI ALL’INDOTTO DELL’AUTO

“Le ombre che in queste ore si stanno addensando anche sul Gruppo BMW, dopo lo scandalo Volkswagen, nella vicenda emissioni manipolate consegnano un’immagine del mercato dell’auto drammaticamente dopato dalle performance taroccate dei grandi produttori tedeschi. La paura, vista la scarsa influenza e la grande indolenza del Governo italiano nei suoi rapporti con l’Europa, è che alla fine un paese come l’Italia – che è tra i maggiori produttori di auto nel mondo – lasci che tutto finisca a tarallucci e vino per il quieto vivere”. La denuncia arriva dal consigliere regionale di Forza Italia ed ex assessore al Lavoro, nella precedente Giunta di centrodestra, Claudia Porchietto che ha vissuto in prima persona le difficoltà del settore dell’automotive negli anni più pungenti della crisi.
“Credo che vi sia una sola strada percorribile per sanare questa ferita – spiega l’azzurra – cioè che le aziende coinvolte e la Germania, laddove venissero provate connivenze da parte del Governo, risarciscano i danni ai Paesi che hanno subito in questi anni le conseguenze di tali comportamenti scorretti. Modalità d’agire che vorrei ricordare hanno leso la fiducia per quell’idea di rispetto della libera concorrenza che proprio la Germania ha sempre richiamato al fine di richiedere sanzioni esemplari per qualsiasi aiuto di Stato”.
“Inquietante che lo scandalo – come da ammissione del ministro dei Trasporti tedesco – pare allargarsi anche nell’Ue. Ho sentito alcuni parlare di sospensione delle vendite. Vorrei però ricordare che una scelta del genere avrebbe ripercussioni occupazionali anche per l’Italia. Stiamo quindi attenti ad invocare sospensioni di questo tipo: un conto è chiedere il risarcimento del danno per riequilibrare i piatti della bilancia del mercato dell’auto, altra partita è lanciare crociate punitive. Chiederò a Chiamparino come Regione Piemonte di chiedere un intervento a livello nazionale affinché vengano però tutelati gli interessi del nostro territorio che può ancora contare un indotto che da lavoro ad oltre 40mila persone”.