COMMERCIO, VIGNALE: IL CENTROSINISTRA NON DIFENDE IL COMMERCIO AMBULANTE E APPLICA LA BOLKESTEIN. VANTAGGI PER OPERATORI STRANIERI E ULTERIORI COSTI PER I CITTADINI. DOPO 12 ANNI LE ATTUALI LICENZE DIVENTANO CARTA STRACCIA

Dopo che nella scorsa legislatura la Regione Piemonte si era distinta come la Regione che più di ogni altre aveva tentato di bloccare l’applicazione della direttiva Bolkestein sul mercato ambulante oggi il centrosinistra tutto (Partito Democratico, SEL, Lista Chiamparino, Moderati) ha approvato il “Regolamento regionale sulla disciplina per l’assegnazione dei posteggi per l’esercizio dell’attività di commercio al dettaglio” che rappresenta un grande danno al commercio ambulante.
Denuncia il consigliere regionale di Forza Italia Gianluca Vignale che ha discusso l’argomento in III Commissione: “Sono numerosi i punti deboli. Centrale il problema dell’anzianità della licenza: il nuovo regolamento ne tiene conto ma solo per 12 anni, dopodiché la concessione tornerà ad essere libera. È chiara che ciò significherà che oggi nessuno acquisterà una licenza con una scadenza così ravvicinata di fatto annullando quel fondo di riserva che gli ambulanti hanno sempre avuto nel prezzo di cessione della licenza”.
Continua Vignale: “L’art, 5 prevede poi la possibilità di usare una licenza di un altro stato europeo: cioè acquisto una licenza in Portogallo a poche migliaia di euro e con quella partecipo ad un bando e ottengo una licenza in Italia. Ciò darà la possibilità a grandi speculatori di “acquisire” interi mercati dopando di fatto il mercato”.
E infine conclude l’azzurro: “L’art. 1 prevede che la gestione delle pratiche di rilascio delle aree di posteggio può essere svolta da un privato. In che cosa si tradurrà questa scelta: in centinaia di dipendenti in più? Perché non costituiamo presso l’assessorato al commercio una task force di aiuto ai Comuni? In caso contrario il rischio è di veder spesi migliaia di euro di tasse dei piemontesi. L’ennesima fonte di spreco di denaro pubblico a carico del caro vecchio ‘paga pantalone’”.