REGIONE PIEMONTE, FORZA ITALIA:SIAMO DI FRONTE AD UN BILANCIO CHE GESTISCE L’ORDINARIO. ZERO IMPULSO ALLA CRESCITA

“Il bilancio regionale di previsione 2017-2019 presentato dal centrosinistra, sinceramente non pare quello di una Regione uscita dal “Piano di rientro sanitario”. Si limita alla gestione dell’ordinario non dando al nostro tessuto produttivo quegli stimoli che sono essenziali alla crescita e alla produzione di benessere per i piemontesi”. A sostenerlo i consiglieri regionali del Gruppo di Forza Italia in Piemonte Gilberto Pichetto, Massimo Berutti, Franco Graglia, Claudia Porchietto, Daniela Ruffino e Diego Sozzani.

Spiegano gli esponenti regionali: “Vogliamo essere chiari: la questione non é tanto avere più risorse da allocare, quanto spendere meglio quelle che sono a nostra disposizione: sapendo scegliere le priorità più sentite dai cittadini in modo da migliorare la loro qualità della vita. L’uscita dal ‘Piano di rientro sanitario’ sicuramente non deve farci ricommettere gli errori del passato, e ci sono ancora inefficienze da correggere, ma non può neppure costituire la scusante per continuare a non affrontare e risolvere i problemi che affliggono la nostra Regione ormai da troppo tempo”.

Concludono i consiglieri del gruppo di Forza Italia: “Non è possibile ad esempio andare verso la conclusione del mandato senza aver risolto il problema della manutenzione delle strade di competenza delle Province, ormai disastrate a causa di una riforma pasticciata dal Governo Renzi. Poco o nulla si fa sulla sicurezza in tutte le sue forme: dalla pulizia dei fiumi, alla manutenzione dei ponti, dei viadotti e degli edifici scolastici; fino ad arrivare al supporto a tutta quella rete di personale professionale e volontario – come ad esempio i vigili del fuoco, la protezione civile e i cantonieri – che é essenziale per affrontare le emergenze che ciclicamente si presentano in Piemonte. Vi è poi la questione delle liste d’attesa nella sanità che, nonostante il piano di riforma della Giunta appena varato, non pare possa aiutare concretamente le famiglie ad evitare lunghe attese per una visita medica. E infine, non ultimo, quello della crescita e della creazione di occupazione: manca il sostegno per far crescere un capitale umano e quindi posti di lavoro capaci di attrarre investimenti dalle altre regioni e dagli altri stati europei”.