LAVORO, PORCHIETTO: ALLUNGARE AI 35 ANNI LE MISURE E GLI INCENTIVI A SOSTEGNO DEI GIOVANI. PRESENTATO UN ORDINE DEL GIORNO IN REGIONE

“I numeri negativi che continuiamo a registrare sulla disoccupazione giovanile e soprattutto sui neet devono portarci a modificare le misure e gli incentivi a sostegno dei ragazzi, allargando i criteri che utilizziamo per la loro erogazione. Gran parte delle azioni oggi attive infatti si fermano a 29 anni, chiederò alla Regione Piemonte tramite un ordine del giorno legato al bilancio di allargarle ai 35 anni”. Ad annunciarlo la consigliera regionale di Forza Italia, Claudia Porchietto.

Spiega l’azzurra: “Il combinato disposto della crisi economica, dell’allungamento delle carriere scolastiche e della riforma pensionistica della Fornero stanno creando delle grosse difficoltà nell’agevolare l’avviamento al lavoro dei più giovani. Ormai sono anni che leggiamo statistiche impietose e sappiamo perfettamente che questo 40% di giovani circa che non ha lavoro, e a volte ormai scoraggiato, neppure lo cerca più (in Italia sono oltre 2,5milioni), creerà grossi buchi nella loro vita contributiva. E’ evidente che questa situazione imploderà quando queste generazioni arriveranno all’età pensionabile con cifre del tutto inadeguate per poter sopravvivere in modo dignitoso. Non esisteranno più peraltro i risparmi dei genitori e dei nonni che oggi funzionano da ammortizzatore sociale dolce per sostenerli. Ecco perché dobbiamo occuparci e preoccuparci del loro futuro attraverso un allungamento degli incentivi e un accompagnamento di al lavoro molto più spinto di quello attuale”.

Conclude Porchietto: “Il rischio che vedo é che avremo una implosione sociale fra venticinque, trent’anni. La Regione Piemonte non può non tenerne conto e per questo domanderò di prevedere un allungamento ai 35 anni, e se del caso anche fino ai 39, delle misure per i ‘cosiddetti giovani’. E’ un dato di fatto che lo ‘status di giovane’ oggi non può più corrispondere a quello che avevamo dieci anni e quindi dobbiamo aggiornare le nostre politiche ai problemi che stiamo vivendo”.