SICUREZZA, PICHETTO REPLICA A CHIAMPARINO: TUTELARE I DEBOLI NON E’ NE’ DI DESTRA NE’ DI SINISTRA. IL DIRITTO ALLA PROPRIETA’ PRIVATA E’ INVIOLABILE

“Tutelare i deboli e assicurare la sicurezza dei cittadini non è né di destra né di sinistra ma semplicemente un dovere dello Stato di cui nessuno ha diritto di appropriarsi”. Questa la replica del capogruppo di Forza Italia in Regione Piemonte Gilberto Pichetto alle dichiarazioni rilasciate dal presidente della Regione Sergio Chiamparino.

Aggiunge l’esponente regionale: “Chiarito che su questi argomenti non possono e non devono esistere supposte superiorità etico morali, come ha sempre provato a far intendere il centro sinistra, trovo incredibile che il presidente della Regione distingua la difesa della proprietà privata tra deboli e forti. Lo Stato Italiano deve garantire tutti i cittadini, perché di fronte alle minacce e alla violenza promosse contro la vita e la proprietà privata altrui tutti devono ugualmente essere protetti dallo Stato”.

Conclude Pichetto: “Trovo peraltro incredibile che Chiamparino, così come il suo segretario di partito Matteo Renzi, giochino a fare opposizione e maggioranza al loro Governo nazionale sulla loro proposta di nuova legittima difesa. Se non condividono il provvedimento adottato da Gentiloni, legge che spero sia stata discussa all’interno della segreteria nazionale e di quelle regionali visti i tanto decantati meccanismi democratici che da anni ci raccontano reggere il loro partito, allora escano semplicemente dal PD. Il presidente della Regione afferma che si rischia il far west prevedendo la legittima difesa, per me il vero medioevo é che persone che hanno difeso la propria abitazione o il proprio negozio contro delinquenti possano vengano incarcerati perché vi è in questo Paese la tendenza, tipicamente di sinistra, di giudicare il diritto alla proprietà privata violabile. Ecco questo sì che é inaccettabile che in Italia la proprietà privata non sia considerato un diritto naturale inviolabile che si acquisisce alla nascita, alla pari del diritto al cognome e alla vita”.