AGRICOLTURA, BERUTTI E GRAGLIA: APPELLO ALLA REGIONE PER RICOMPRENDERE I VIGNETI CON SISTEMA RITTOCHINO NELLE CONTRIBUZIONI A SOSTEGNO DELLE RISTRUTTURAZIONI E RICONVERSIONI. LA TUTELA UNESCO NON PUO’ ANDARE CONTRO LA SICUREZZA IDROGEOLOGICA DEI TERRENI E DEGLI OPERATORI CHE PERCORRONO I DECLIVI

“Lanciamo un appello alla Giunta regionale affinché ricomprenda i vigneti con sistema rittochino tra quelli che possono beneficiare di contribuzione regionale”. A sostenerlo i consiglieri regionali di Forza Italia, Massimo Berutti e Franco Graglia che hanno discusso una interrogazione in merito in Aula a Palazzo Lascaris.

Il nodo del problema é che il bando ‘Misura della ristrutturazione e riconversione dei vigneti – Campagna 2017/2018′ prevede come nessun vigneto con sistemazione a rittochino (una sistemazione idraulico-agraria delle coltivazioni presenti su terreni declivi. il cui obiettivo è quello di mettere in sicurezza il deflusso delle acque riducendolo contemporaneamente) possa accedervi.

Spiegano i due consiglieri: “Sappiamo perfettamente che la mancata inclusione dei vigneti con sistemazione a rittochino seguirebbe, secondo il centrosinistra, all’adeguamento dei piani regolatori e dei regolamenti edilizi alle indicazioni di tutela per il sito Unesco dei paesaggi vitivinicoli del Piemonte. E’ però evidente che in primo luogo non tutto il territorio piemontese, coltivato a vitigni, é ricompreso nei siti dell’Unesco e che secondariamente nelle zone collinari del Monferrato questa tipologia di coltivazione rappresenta una soluzione ottimale per ridurre i fenomeni erosivi e i ristagni idrici oltre a limitare i passaggi con i mezzi meccanici a vantaggio della riduzione dei costi e dell’inquinamento ambientale. Vi è infine da aggiungere che questo tipo di coltivazione viene incontro anche alle esigenze di sicurezza degli operatori che percorrono con il trattore le linee in declivio, abbiamo già assistito a numerosi incidenti laddove non avviene questo tipo di impianto, vogliamo che aumentino?”.

Concludono Berutti e Graglia: “L’esclusione di questa tipologia di coltura non è mai stata discussa con gli operatori: un atteggiamento che reputiamo errato perché porta alle evidenti criticità che in questi giorni hanno sollevato le Organizzazioni dei Coltivatori ostacolando il loro lavoro. Secondariamente se è vero che l’assessore, molto timidamente, ha aperto ad eventuali deroghe in casi particolari noi domandiamo alla Giunta di rettificare immediatamente il bando per tutte quei vitigni a rittochino che non sono ubicate in una zona a patrimonio dell’Unesco. Secondariamente chiediamo però che si ridiscuta con l’Unesco su questo punto e in particolare sull’impatto idrogeologico che la limitazione prevista creerebbe per intere zone del Piemonte”.