REGIONI, PICHETTO: IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO, NON PUO’ CONFONDERE IL PIANO ISTITUZIONALE CON QUELLO POLITICO. COSI’ HA SVILITO IL CONSIGLIO

“Chi mi conosce sa perfettamente che sono contrario agli attacchi personali per la cultura liberale che mi contraddistingue. Le parole espresse dal presidente del Consiglio Mauro Laus, durante la conferenza stampa di fine anno devono essere stigmatizzate perché è palese che si è travalicato completamente quel piano istituzionale che dovrebbe contraddistinguere il ruolo rivestito”. Ad affermarlo in apertura dei lavori d’Aula il capogruppo di Forza Italia, Gilberto Pichetto, a seguito dell’esternazione del presidente Laus che durante l’incontro con i giornalisti aveva rivendicato “di aver riportato dignità all’interno del Consiglio regionale dopo il governo di centrodestra”.

Spiega l’esponente regionale di Forza Italia: “Ho lasciato trascorrere le feste natalizie perché sarebbe stato fuori luogo sollevare il problema in quel periodo. E’ giusto però farlo ora: le parole del presidente pronunciate la scorsa settimana sono gravi perché provenienti da una carica istituzionale che dovrebbe essere sempre super partes. Peraltro ricordo che anche in questa legislatura siamo in presenza di consiglieri, e non di un solo consigliere, che per mesi sono stati eletti sub iudice. Consiglieri peraltro appartenenti al principale partito della coalizione che hanno avallato firme ritenute false dal Tribunale e che per un gioco di pallottoliere sono riusciti a rimanere in sella, nonostante una lettura difforme delle regole del gioco rispetto allo scorso mandato e con una situazione giudiziaria sicuramente non meno pesante. E il presidente è uno di questi consiglieri: quindi sarebbe corretto aver il gusto di tacere. Insomma mi domando quale dignità sia stata ridata al Consiglio regionale del Piemonte?”.

Conclude Pichetto: “Peraltro nelle dichiarazioni di Laus si prende dei meriti che non sono suoi ma del Consiglio regionale che già con la scorsa consigliatura ha iniziato una riduzione drastica delle risorse ad esso assegnato, una tendenza certamente continuata in questa legislatura grazie all’accordo però di tutte le forze politiche: non solo di Laus o del Partito Democratico. La tracotanza nelle dichiarazioni effettuate, la supponenza nell’essere sempre i detentori della dignità istituzionale, la saccenza nell’attribuire agli avversari tutti i mali è tipico di una cultura politica che non mi appartiene, ma fino a quando rimane all’interno del dibattito politico tanto vale; ma quando viene utilizzata da un presidente del Consiglio regionale diventa una ferita grave perché la disinformazione/propaganda venduta come informazione istituzionale va denunciata”.