FUSIONE COMUNI, GRAGLIA: GIA’ OGGI LA REGIONE HA PREVISTO PER IL 2018 UNO STANZIAMENTO DI OLTRE 600MILA EURO. ALL’AUMENTARE DEI PROGETTI DI FUSIONE, AUMENTA IL RISCHIO DI NON AVERE LE COPERTURE

“Ad oggi, il vicepresidente della Regione Aldo Reschigna, rispondendo ad una mia interrogazione, ha assicurato che non ci sono elementi di preoccupazione da parte della Giunta regionale per garantire le risorse necessarie per finanziare le fusioni dei Comuni. Ad oggi, ha sicuramente ragione, resta però la mia preoccupazione dato che non è possibile prevedere con certezza, quante saranno in un futuro prossimo le fusioni di Comuni”. Ad affermarlo il vicepresidente del Consiglio regionale piemontese, Franco Graglia, che ha discusso un question time sull’argomento.

Nel 2016, la Giunta ha spiegato, come la Regione Piemonte abbia liquidato 417.150 euro di contributi per incentivi ai Comuni per le fusioni, 168.501 nel 2017, mentre é di 626.813 la previsione per il 2018. Si tratterebbe di cifre in aumento nei prossimi anni, come ammesso dallo stesso Reschigna, visto che ci sarebbero in essere almeno 12-14 nuovi progetti di fusione.

A preoccupare il consigliere Graglia é che la Regione (ma anche lo Stato) possa realmente assicurare per 10 anni le risorse promesse ai Comuni per nuove fusioni, poiché non è appunto possibile, prevederne il numero. “I sindaci di fronte alle sempre crescenti difficoltà di bilancio dei propri comuni, in particolare quelli più piccoli, scelgono sempre più spesso la strada della fusione. Solo in provincia di Cuneo potrebbero essercene diverse. Ma in tutto il Piemonte, altri amministratori potrebbero decidere in merito, allettati da tutta una serie di vantaggi che vanno da contributi straordinari statali e regionali, limitazioni sul Patto di Stabilità e agevolazioni in materia di assunzioni del personale. La Regione sicuramente non naviga nell’oro, un conto é far fronte a poche decine di fusioni, per un periodo comunque di 10 anni, un conto é garantire contributi a molte decine. Si rischia che i Comuni inizino un percorso, mettendo a bilancio determinate risorse, che in futuro non si vedranno garantite. Sappiamo perfettamente che a pagare i tagli della spesa pubblica sono gli enti locali”.

Conclude Graglia: “Continuo ad essere preoccupato. Iniziano a pensare all’accorpamento anche Comuni di medie dimensioni: é palese che se la spesa esploderà all’improvviso, poi di punto in bianco i Comuni si troveranno senza avere a disposizione le risorse promesse, ma ad aver comunque perso la propria identità, la propria storia, per sempre. Credo che sia necessaria molta cautela, da parte dei Comuni, nell’intraprendere le a strada delle fusioni”.