VIGNALE – PORCHIETTO: MIGLIAIA DI CACCIATORI IN PIAZZA CONTRO LE POLITICHE ANTICACCIA DEL CENTROSINISTRA IN REGIONE

Questa mattina più di tremila cacciatori da tutta la regione hanno invaso pacificamente il centro di Torino per manifestare (dopo 10 anni) e chiedere alla Giunta regionale rispetto per i cacciatori piemontesi.

La caccia, oltre ad essere una passione e una tradizione fortemente radicata nel mondo rurale piemontese, è uno dei principali strumenti per garantire l’equilibrio faunistico all’interno delle aree agricole e montane del Piemonte.

Senza l’attività venatoria i danni provocati dalla fauna selvatica (cinghiali, caprioli, corvidi, volpi…) sarebbero moltiplicati con un impatto per le aziende agricole e per i cittadini decisamente superiori a quanto già avviene. Anche grazie alla tassa che i cacciatori versano nelle casse regionali si può far fronte al pagamento dei danni in agricoltura.

Inoltre dietro l’attività venatoria c’è un mondo economico che non può essere penalizzato dalle scelte che la regione ha assunto che violano la norma nazionale. In ben tre casi le scelte della Giunta sono state annullate dal tribunale amministrativo regionale con costi che la regione si è assunta utilizzando le tasse dei piemontesi.

Senza essere nè pro, né anti caccia è necessaria una politica venatoria rispettosa delle leggi dello Stato e dei cacciatori. Cancellare speci cacciabili (6 in due anni), ridurre i periodi di prelievo -anche se si è ridotta la pressione venatoria in Piemonte- è cedere alla rumorosa minoranza animalista ben rappresentata dai 10 manifestanti anticaccia di questa mattina.