Pichetto (FI): no alla politica dei due forni. Ma soprattutto stop alla gestione intramoenia nel PD della sanità piemontese

“Il dibattito sugli effetti della riforma sanitaria regionale sul territorio di Biella mi sconcerta. È ora che il Partito Democratico la smetta di giocare alla politica dei due forni in questa materia, vestendo secondo la convenienza i panni sia di maggioranza sia di minoranza a fini esclusivamente elettorali”. A sostenerlo con forza il capogruppo in Regione Piemonte di Forza Italia Gilberto Pichetto.

L’azzurro spiega: “Più passa il tempo più questa riforma assume i connotati della farsa. Basti pensare alla calata di alcuni esponenti Pd a Torino per discutere con l’assessore Saitta del futuro della rete ospedaliera nel Biellese, avvenuta sabato mattina. Si tratta di una azione ‘indegna’ per un rappresentante delle Istituzioni: una modalità di comportamento che se fosse stata operata dal centrodestra nella precedente Giunta avrebbe portato il centrosinistra oltre che a sceneggiate, manifestazioni e ricorsi anche alla richiesta di dimissioni dell’esponente che la cavalca. Ma da quando si può gestire spudoratamente in house, insomma all’interno del proprio partito, il futuro di una delega importante quale quella della sanità? Si tratta di decisioni che gravano su migliaia di cittadini e che la Giunta Chiamparino sta giocando in base agli equilibri del proprio scacchiere interno. La riunione di sabato determina l’inutilità di quella di domani dove, finalmente, avranno udienza tutti i sindaci, anche quelli figli di un dio minore”.

“Nello sfogo di Ronzani, esternato in una lettera aperta ai media, – continua Pichetto – riscontro un elemento che suffraga le mie preoccupazioni. Wilmer infatti afferma che a Vercelli sarebbero state ‘riassegnate Pneumologia e Malattie Infettive, solo perché hanno protestato’. E se lo dice un esponente del Pd non vedo perché non dovrei considerarlo vero. È questa la modalità politica che la Giunta Chiamparino, per mesi detentrice assoluta del ruolo di garante della legalità a discapito del centrodestra, vuole esportare in Piemonte? Che cosa dicono i cittadini biellesi, e più in generale piemontesi di una riforma che viene costruita e smontata a seconda delle convenienze politiche? Si può mettere la propria salute in mano a chi ne fa una questione di partito?”.

Aggiunge Pichetto: “Saitta oggi ha replicato con una sua lettera. Una missiva stucchevole, dove continua a spergiurare che l’ospedale di Biella non verrà penalizzato e che nessun reparto verrà chiuso. Mente sapendo di mentire. Ad ogni protesta risponde con la stessa formula preconfezionata nella quale smentisce se stesso. Come fa a risparmiare e rispettare il Piano di rientro se non taglia? Anzi quando si trova in difficoltà rilancia: promettendo maggiori fondi per l’assistenza territoriale? Poco credibile. Ma poi l’assessore richiama anche l’esigenza di riflettere in termini di quadrante: ottimo, ma allora lo si faccia a 360° gradi, comprendendo anche la questione strade e treni”.

Conclude l’azzurro: “Sulle strade abbiamo assistito alla rinuncia di 120 milioni di euro di Fas per il tratto Masserano-Gattinara della Pedemontana: e nessuno ha fiatato. Invece per quanto riguarda il trasporto su rotaia vediamo di nuovo che la partita è non è stata giocata dall’assessore ma dai parlamentari del Pd che sono andati a parlare direttamente a Trenitalia per i pendolari. Insomma auspico che questo sistema di gestione, intramoenia al Pd, della Regione Piemonte venga presto compresa e bocciata dai Biellesi e Piemontesi. D’altra parte una Regione che ha investito e fatto investire milioni di euro su un presidio e che poi non lo rende centrale nella sua programmazione mi preoccupa, perché è completamente fuori controllo e a rischio commissariamento”.