Assistenza socio sanitaria, Pichetto e Cavallera (FI): dopo la sentenza del Consiglio di Stato la Giunta non ha più alibi. Convalidato il nostro modello socio sanitario, ora la Regione si attivi

“La recentissima sentenza del Consiglio di Stato ha definitivamente riformato alcune precedenti decisioni del TAR Piemonte, già sospese in via provvisoria, in materia di assistenza socio-sanitaria residenziale e semi-residenziale. Questa sentenza considera legittimo e ragionevole il modello di assistenza socio-sanitaria definito dalla Giunta Regionale precedente negli anni 2012-13-14”. Gilberto Pichetto, capogruppo di Forza Italia in Regione Piemonte e l’assessore uscente alla Sanità Ugo Cavallera commentano così la recente sentenza del Consiglio di Stato che si è occupata della questione dell’assistenza socio sanitaria in Piemonte.

La sentenza del Consiglio di Stato depositata in questi giorni dà utili indicazioni generali per risolvere anche la questione ancora aperta in Piemonte, a causa di continui ricorsi al TAR, riguardante l’erogazione dei contributi per l’assistenza nel proprio domicilio ai soggetti bisognosi di sostegno da parte di assistenti familiari o badanti che dir si voglia. Secondo le indicazioni nazionali, rivolte alle Regioni in piano di rientro, questi contributi non possono essere accollati al Fondo sanitario ma vanno finanziati tramite il canale dell’assistenza mediante il Fondo nazionale della non-autosufficienza eventualmente integrato da fondi regionali specifici.

“Nel bilancio del 2014 – ricorda Cavallera – la precedente Giunta Regionale ha stanziato, oltre ai 30 milioni del citato Fondo statale N.A., circa 45 milioni di risorse regionali per garantire ai soggetti assistiti lo stesso sostegno economico dato in precedenza con i fondi sanitari. Nonostante questa soluzione pragmatica, che assicurava a carico della Regione la prosecuzione delle erogazioni tramite gli Enti gestori dei servizi socio-assistenziali ed il concorso operativo delle A.S.L., ci sono stati ricorsi sia da parte di Associazioni di tutela sia da parte degli Enti Locali (Comuni e Consorzi) che hanno portato alle recenti sentenze del TAR Piemonte che hanno annullato gli atti amministrativi regionali che consentivano questi trasferimenti finanziari dalla Regione agli Enti gestori dei servizi nel presupposto, ritenuto dal TAR, che tali erogazioni debbano gravare sui fondi sanitari da erogarsi tramite le A.S.L.”

A questo punto secondo i due esponenti la situazione è complessa e sono indispensabili decisioni regionali. “Le soluzioni possibili sono due. La prima consiste nell’ottenere da parte della Regione, a livello nazionale, il chiaro inserimento nei L.E.A. sanitari dei contributi economici per il mantenimento a domicilio delle persone non autosufficienti (anziani o disabili) con relativo incremento del Fondo Sanitario regionale. Però non risulta a questo riguardo alcun attivismo da parte dell’attuale Giunta Regionale nella fase di negoziazione dei nuovi LEA che si sta completando in questi giorni con il Ministro della Sanità. La seconda soluzione consiste nello stanziare, per il 2015 e seguenti, adeguate risorse regionali nei capitoli della socio-assistenza al fine di continuare l’erogazione di ciò che è già stato impostato ed attuato nel 2014”.

Conclude Pichetto: “L’auspicio è che Chiamparino in quanto presidente della Conferenza dei presidenti si attivi affinché queste spese vengano inserite nei Lea sanitari in modo chiaro. A prescindere però dal merito delle scelte che farà la giunta, è fondamentale la tempistica. È infatti urgente una decisione regionale in proposito essendo ora facilitati dalla sentenza quadro del Consiglio di Stato che ha definito in modo chiaro i criteri a cui attenersi nella programmazione e gestione di questi servizi a grande rilevanza sociale”.