FINPIEMONTE, FLUTTERO: CHIAMPARINO DOPO QUESTO CLAMOROSO FALLIMENTO VENGA IN AULA ED ANNUNCI SOLENNEMENTE AI PIEMONTESI CHE NON SI RICANDIDERA’ ALLE PROSSIME ELEZIONI

“Fossimo a due anni dalle elezioni chiederemmo le dimissioni del presidente Chiamparino per le sue palesi responsabilità politiche sulla vicenda Finpiemonte. Manca un anno e quindi non ci sarebbero di alcuna efficacia, Forza Italia quindi domanda ufficialmente al presidente di presentarsi in Aula, il più presto possibile, comunicando ai piemontesi che non si ricandiderà in Regione per il totale fallimento della sua Giunta”. Ad affermarlo il capogruppo di Forza Italia in Regione Piemonte Andrea Fluttero commentando la comunicazione del vicepresidente Aldo Reschigna sulla retromarcia comunicata dalla Giunta Chiamparino che ha deciso di far abbandonare la volontà di trasformare Finpiemonte in una banca.

Spiega il presidente di Forza Italia: “Dalle attività d’indagine che stiamo effettuando all’interno della I Commissione sono emerse tre gravissime responsabilità politiche. In primo luogo é emerso che la Regione Piemonte ha consentito che Finpiemonte impiegasse un anno per nominare il risk manager, una inattività grave se si pensa che il 6 aprile del 2016 con la legge di bilancio si prevedeva che a Finpiemonte si potesse conferire un capitale pari fino a 600milioni di euro, 1.200 miliardi di vecchie lire. Consentire che Finpiemonte impiegasse un anno per assumere il risk manager dimostra in modo incontrovertibile l’incapacità politica totale del presidente Chiamparino e della sua Giunta, La seconda responsabilità del governatore Chiamparino é stata la nomina a presidente di Finpiemonte di Stefano Ambrosini: nessuno discute la sua professionalità, era palese allora però la totale inopportunità della sua nomina visti i suoi rapporti professionali con la gestione delle procedure prefallimentari della società immobiliare di Gatti a tutti note. In ultima analisi vi é la responsabilità politica del clima che evidentemente si viveva all’interno di Finpiemonte con la presidenza Gatti “padrone di Finpiemonte” che operava in modo esorbitante rispetto al ruolo di Presidente, una gestione familiare,figlia delle palesi copertura politiche dello stesso da parte del presidente della Giunta”. Così si gestisce la bottega di famiglia, non una banca di proprietà pubblica.

Conclude Fluttero: “La scelta di trasparenza fatta oggi dalla Giunta serve ad anticipare la relazione di Banca d’Italia che avrebbe revocato il titolo di soggetto autorizzato all’intermediazione finanziaria. Quindi ancora una volta si interviene in ritardo e si tratta nuovamente di una clamorosa responsabilità ascrivibile a questa Giunta”.