JOBS ACT, PORCHIETTO REPLICA A ROSSI: NECESSARIO CHE LE REGIONI RICHIEDANO VALUTATORE ESTERNO, ALTRIMENTI FINISCONO COMMISSARIATE

Dov’è finito il presidente della Conferenza Sergio Chiamparino?

“L’unico modo per difendere l’autonomia delle Regioni dalla centralizzazione che ispira il Jobs Act è quella di richiedere come Conferenza delle Regioni un valutatore esterno che giudichi i servizi erogati. Il rischio altrimenti è il commissariamento delle Regioni stesse”. A dichiararlo il consigliere regionale di Forza Italia ed ex assessore al Lavoro, Claudia Porchietto replicando al presidente della Regione Toscana Enrico Rossi.

Spiega l’azzurra: “Fa bene il Governatore Rossi a chiedere ulteriori fondi. Senza adeguate risorse non si va da nessuna parte. Credo però che il problema sia molto più complesso e che non possa partire da una analisi che si preoccupa solo di reperire risorse da gettare in quel grande buco nero che sono i centri per l’impiego. Per varare una riforma degna di questo nome, le Regioni dovrebbero chiedere di rivedere e integrare la bozza di decreto del Governo. Nell’impianto attualmente in discussione non si pensa ad una rete larga di erogatori dei servizi, capace di integrare operatori pubblici e privati. Secondariamente è necessario superare la visione del lavoro solo come dipendente, il Governo da poca dignità a tutte quelle politiche di accompagnamento consapevole all’auto-imprenditoria che in questo momento potrebbero offrire uno sbocco occupazionale a centinaia di persone, il Piemonte su questo ha fatto scuola con il micro credito e la cooperazione. E infine c’è la questione della formazione e dell’aggiornamento per il personale nei nostri centri per l’impiego. Gli operatori pubblici nei Cpi hanno una media di età molto elevata e questo ingessa il nostro sistema: bisogna riqualificare il personale”.

Conclude Porchietto: “Il punto però che mi sconcerta di più è che nel decreto si pensi che la nuova Agenzia Nazionale possa sostituire le Regioni inadempienti, senza però sottoporsi ad un controllo esterno. Insomma il rischio che vedo è che il controllato sia anche controllore. Non può essere sicuramente ISFOL a monitorare l’efficacia e efficienza delle misure messe in piedi dagli enti locali. L’unica strada percorribile, se si vuole difendere l’autonomia regionale in questa materia, è quella di domandare al Governo un valutatore esterno, scelto preferibilmente con bando europeo. Questa figura produrrebbe un vero salto di qualità del nostro sistema. Mi domando dove sia Chiamparino su questa partita: come presidente della Conferenza avrebbe dovuto intervenire con forza a difesa del lavoro di alcune regioni laboratorio come per esempio proprio il Piemonte”.