VIOLENZA SULLE DONNE: DDL GIUNTA PRIVO DI COPERTURA FINANZIARIA. ENNESIMO ANNUNCIO

“Siamo favorevoli ad interventi di sostegno alle vittime di violenza, anche se non crediamo nelle proposte di legge che utilizzano temi drammatici e condivisibili per fare propaganda elettorale. Il testo proposto dalla giunta è infatti ricco di interventi ma privo di copertura economica” lo dichiarano i consiglieri regionali di Forza Italia in merito al Disegno di legge n. 142 “Interventi di prevenzione e contrasto della violenza di genere e per il sostegno alle donne vittime di violenza ed ai loro figli”, oggi in discussione in Consiglio Regionale.

“Il contrasto della violenza femminile – spiega la vicepresidente del Consiglio Regionale, Daniela Ruffino – è un tema che andrebbe affrontato con metodo e concretezza e non con un testo ricco di annunci ma insufficiente nei contenuti e soprattutto nelle risorse previste. Se si vuole dare al Piemonte una legge in grado di sostenere realmente le donne vittime di violenza, serve affrontare questo tema con metodo per conoscere in modo approfondito il problema e dare a chi subisce abusi risposte concrete e reali, permettendo loro di affrontare il difficile percorso della denuncia in modo sereno e autonomo”.

“Per aiutare le donne vittime di violenza– prosegue Ruffino – servono servizi territoriali efficienti, sostegni economici e legali oltre che campagne di prevenzione ed informazione avviate con tutte le istituzioni statali e scolastiche. Purtroppo, la scarsità della risorse previste nel testo proposto dalla giunta mette a repentaglio l’efficacia della legge stessa”.

“Il testo proposto dall’assessore Cerutti – ha dichiarato Gian Luca Vignale – sembra più il tentativo di accontentare gender e associazioni gay che uno strumento per aiutare le donne che subiscono il dramma dell’abuso. Dentro il cavallo di troia della violenza sulle donne, tema drammatico e condivisibile, si nasconde infatti l’inserimento dell’ideologia gender in una norma che nulla dovrebbe avere a che fare con l’ideologia sessuale e che nulla fa, se non mettere in fila senza alcun criterio una lista di interventi che peraltro non verranno mai realizzati. Ad esempio, vengono abrogate due importanti leggi regionali che istituiscono le case rifugio e il patrocinio legale gratuito per le vittime di violenza, per poi re-inserire questi stessi interventi in legge sommandoli ad una serie di misure che non hanno la copertura economica necessaria”.

“Nel testo – prosegue Gian Luca Vignale – si inserisce inoltre un pericoloso principio di tutela dei minori, ovvero che un figlio che ha assistito alla violenza di un genitore sull’altro può essere allontanato. Se venisse votato significherebbe che chi subisce una violenza subito dopo la denuncia dovrà confrontarsi con il rischio allontanamento del figlio. Interventi di questo tipo potrebbero mettere le vittime di fronte alla tremenda scelta fra la denuncia o il continuare a subire per stare con i propri figli. È evidentemente una norma da rivedere. Bisogna fare attenzione a cosa si vota e a cosa si scrive”.