VIGNALE: LA GIUNTA SPRANGA LE PORTE ALLE STRUTTURE SOCIOSANITARIE. IL CASO BORGO D’ALE NON HA INSEGNATO NIENTE

“Oggi la giunta regionale ha scritto una nuova triste pagina per le strutture sociosanitarie regionali, sprangando le porte a associazioni di familiari ed impedendo la revoca dell’autorizzazione per le strutture dove vengono riscontrate gravi violazioni relative ai requisiti tecnico – strutturali o alla qualità dei servizi. Purtroppo oggi, la giunta di centro sinistra ci ha dimostrato che il terribile caso di Borgo d’Ale non ha insegnato nulla”, lo dichiara in aula il consigliere regionale di Forza Italia, Gian Luca Vignale, durante il voto degli emendamenti dell’articolo 2 della nuova legge di semplificazione, il ddl 210.
“Avevamo presentato – spiega Vignale – alcune proposte migliorative al testo della giunta che avrebbero permesso alle associazioni dei famigliari e dei pazienti di poter entrare nelle strutture ed introdotto la revoca immediata delle autorizzazioni per le strutture che violano in modo grave le norme regionali, come è successo a Borgo d’Ale. Avevamo inoltre proposto di inasprire le sanzioni in caso di irregolarità inferiori. Purtroppo una maggioranza cieca e sorda ha bocciato le nostre richieste”.
“ Quel che più delude e rammarica – prosegue Vignale – è che il centro sinistra ha affrontato tematiche delicate quanto importanti, come il controllo e le violazioni nella strutture socio-sanitarie, come se stesse discutendo di infrazioni urbanistiche o del codice della strada”.
“Non comprendiamo la volontà di impedire l’ingresso alle associazioni più rappresentative – prosegue Vignale – . Cosa c’è da nascondere o da non controllare, quale timore potrebbe generare l’ingresso nelle strutture sociosanitarie di associazioni o famigliari?”
“In ogni caso è davvero anomalo – conclude – che lo stesso ente che utilizza le associazioni per migliorare e garantire servizi che l’ente pubblico non è più in grado di dare le lasci poi fuori dalla porta”.