EUROFIDI, PORCHIETTO: GIA’ PERSO TROPPO TEMPO, SUBITO UN TAVOLO DI LAVORO CON REGIONE, DIPENDENTI E FINPIEMONTE, MINISTERO E BANCHE PER DEFINIRE NUOVA STRATEGIA CONFIDI

“Se è evidente che fino ad oggi è mancata la volontà politica di affrontare il problema, ora la giunta Chiamparino non ha più tempo da perdere: bisogna agire e in fretta” lo dichiara la consigliera di Forza Italia, Claudia Porchietto, a margine della III Commissione Consiliare, durante la quale sono state audite le organizzazioni sindacali sulle problematiche occupazionali derivanti dalla liquidazione della Societa’ di garanzia collettiva fidi Eurofidi S.c.a.r.l.

“Forse il presidente Chiamparino e l’assessore De Santis non hanno compreso fino in fondo l’impatto che la crisi di Eurofidi avrà sull’intero sistema Piemonte – attacca -: non solo si perderanno 216 posti di lavoro, di persone giovani e qualificate, ma saranno a rischio anche oltre 57.000 imprese associate ad Eurofidi di cui circa il 40% piemontesi per circa 2 miliardi e 600 milioni di garanzie in essere totali. Questo senza contare che 1900 di esse potrebbero essere chiamate anche a rispondere di una fideiussione a suo tempo rilasciata a favore del confidi”.

“La giunta regionale – prosegue – ha il dovere di monitorare l’azione di liquidazione di Eurofidi per evitare il collasso occupazionale, economico e produttivo del sistema delle garanzie piemontesi. Serve agire di concerto con tutti gli attori interessati, ridefinire il fondo di riassicurazione delle PMI, così come previsto dalla legge finanziaria regionale e creare un sistema di governance in grado di valorizzare il ruolo dei Confidi esistenti.”

“La via d’uscita – conclude Porchietto – esiste. Bisogna solo avere il coraggio di trovarla, mettendo al centro la Nuova Finpiemonte, unica in grado di valorizzare nel futuro il ruolo dei Confidi esistenti. Poiché fino ad oggi la Giunta è stata sorda e latitante, mi appello al Consiglio Regionale. Per questo motivo ho presentato una mozione in Consiglio Regionale che impegna la Regione ad aprire immediatamente un tavolo con dipendenti, Finpiemonte e Ministero dell’Economia, finalizzato a definire una nuova strategia sul sistema dei confidi piemontese”.