TRASPORTI, PICHETTO E GABUSI: REGIONE E AGENZIA DELLA MOBILITA’ PIEMONTESE BOCCIATE. CRITERI NON OGGETTIVI E CITTADINI DI SERIE A E B NEL TRASPORTO PUBBLICO

“L’assemblea dell’Agenzia della Mobilità Piemontese avvenuta ieri non fa che confermare le nostre preoccupazioni sulla gestione del trasporto pubblico locale a livello piemontese. Regione e Agenzia non possono che essere bocciate senza appello”. A sostenerlo il Capogruppo di Forza Italia in Regione Piemonte Gilberto Pichetto e il presidente della Provincia di Asti Marco Gabusi.

Spiegano i due esponenti politici: “L’assemblea che si é tenuta ieri non ha raggiunto nessun risultato. Si aveva l’occasione di approvare una Intesa per adottare il Piano dei Servizi sul trasporto pubblico locale ma alla fine non si é votato, di fatto decretando che in Piemonte continueranno ad esistere cittadini di serie A e di serie B. E ciò avviene perché non si è voluto recepire le proposte proveniente dalle varie aree regionali. E pensare che vi era un’ampia convergenza, rafforzata dai pareri dei tecnici dei bacini piemontesi, su una proposta di buon senso e che proponeva di andare velocemente verso la definizione dei servizi minimi essenziali attraverso una pianificazione basata sul concetto che cittadini, studenti e lavoratori del Piemonte devono fruire di uguali servizi”.

Concludono Pichetto e Gabusi: “Ad oggi la Regione Piemonte non ha una programmazione sui trasporti degna di questo nome, dice di valutare, tenere conto, promette, posticipando tutte le possibili soluzioni al 2019, di fatto in prossimità del rinnovo del Consiglio regionale, invece di affrontare oggi le questioni. E la principale di queste é che non esiste omogeneità di trattamento tra i vari territori, perché non esistono criteri oggettivi nella distribuzione dei servizi. Si pensi ad esempio a tutti quei cittadini che abitano in aree dove non verrà garantito il sabato un adeguato trasporto pubblico né per recarsi a scuola né agli ospedali di zona. Si tratta di una gravissima mancanza di programmazione che decreta il fallimento del modello Agenzia piemontese, laddove molte altre Regioni hanno adottato organismi più leggeri quali i bacini interprovinciali”.