Enti, Ruffino (FI): taglio trasferimenti e confusione riparto competenze province verrà pagato dai cittadini

“Rischia di ricadere nuovamente sulle spalle dei piemontesi il taglio scellerato dei trasferimenti agli enti locali e la confusione nel riparto delle competenze provinciali derivanti dalla Legge Delrio e dalla Legge di Stabilità”. Non usa mezzi termini il vicepresidente del Consiglio regionale Daniela Ruffino commentando la risposta fornita dal vicepresidente della Regione Piemonte Aldo Reschigna alla sua interrogazione volta a comprendere come l’Ente voglia risolvere lo stallo che stanno vivendo le Istituzioni locali in merito alla riforma del Titolo V.

L’assessore della Giunta Chiamparino ha spiegato come sia stata accolta dal Governo Renzi la proposta proveniente dalle Regioni e da Anci per una sperimentazione che utilizzi l’anno 2015 per verificare se il sistema degli Enti possa reggere alla riforma Delrio e ai tagli massicci e progressivi previsti per il triennio 2015/2017.

“Il Piemonte e la Toscana – continua la consigliera azzurra – dalla prossima settimana ospiteranno funzionari del ministero della Pubblica Amministrazione e della Semplificazione per verificare se il sistema regga o meno. Si tratta di una scelta interlocutoria, ma anche un modo elegante per non decidere. In questo modo precipitiamo le nostre Province in un pericoloso limbo dove a pagare pegno saranno i cittadini. Un antipasto lo abbiamo avuto in questi giorni con le prime nevicate: il servizio è stato a macchia di leopardo e insufficiente”.

“Non è un caso – conclude Ruffino – che il presidente del Vco abbia denunciato, con lettera alle istituzioni nazionali e locali, l’impossibilità dell’ente presieduto di assolvere alla funzione fondamentale della gestione delle strade provinciali, e della conseguente regolazione della circolazione stradale ad esse inerente, a partire dal 2 febbraio scorso. Qui non vi è nulla di ideologico ma la civile preoccupazione di amministratori locali che vogliono garantire ai propri cittadini esclusivamente una erogazione adeguata dei servizi essenziali. Si tratta insomma di un allarme grave che va ascoltato e deve trovare correttivi immediati. Certamente non è sufficiente la sperimentazione Fassino/Chiamparino/Renzi che sa di bluff per posticipare al 2016 i nodi irrisolti del bilancio dello Stato nei confronti dell’UE”.