LAVORO, PORCHIETTO: RIMETTERE AL CENTRO DELL’AZIONE REGIONALE L’IMPRESA E IL LAVORATORE

“È necessario che la Regione rimetta al centro dell’azione regionale l’impresa e il lavoratore. C’è necessità di linee strategiche e di un piano straordinario per le politiche industriali e dello sviluppo”. A sostenerlo la consigliera regionale di Forza Italia Claudia Porchietto durante il Consiglio straordinario sul Lavoro e sulla Pianificazione dei fondi comunitari e regionali.

“Oggi vivacchiamo con iniziative di carattere emergenziale – spiega l’azzurra – non è un caso quindi che Torino stia accumulando record negativi su record negativi. Siamo tra le peggiori aree metropolitane in Europa essendo precipitati al 164° posto, siamo bandiera nera per il tasso di disoccupazione giovanile, per la mancata riduzione nell’utilizzo della cassa integrazione e per crescita del pil”.

“Fino ad un anno fa – sostiene Porchietto – eravamo Regione laboratorio, riconosciuta in Italia come esempio per le sperimentazioni in ambito di politiche per il lavoro e sviluppo delle attività produttive. Avevamo varato dei Piani Straordinari dell’Occupazione, della Competitività, della Internazionalizzazione: oggi siamo in ritardo nella attuazione delle linee guida e degli assi dei fondi comunitari Por-Fse e Por-Fesr. Emilia Romagna e Lombardia hanno già attive le misure, noi siamo ancora al palo con seri dubbi addirittura su quanti soldi comunitari perderemo anche rispetto alla passata programmazione, visto il mancato utilizzo dell’over booking. Ci vogliono almeno nove mesi prima che una misura diventi attiva dal momento della sua ideazione: quindi se tutto va bene avremo qualche azione in campo solo dal 2016”.

“Non regge infine la scusa – conclude Porchietto – della difficoltà dei conti per le mancate scelte della Giunta Chiamparino. Non basta parlare di sviluppo, crescita, lotta alla disoccupazione, sostegno all’impresa se a queste enunciazioni non seguono i fatti. Il poco che si vede in termini di difesa degli imprenditori e dei lavoratori è l’eredità lasciata dalla precedente Giunta. Una esemplificazione è la Garanzia Giovani, il microcredito, il sostegno delle startup, i cantieri di lavoro e i lavori di pubblica utilità. Al di fuori di questo il nulla. Francamente non basta come ha fatto Chiamparino, lanciare un appello agli imprenditori a non piangersi più addosso: per farlo bisognerebbe metterli in condizione di lavorare sapendo di avere al proprio fianco le istituzioni”.