SALONE DEL LIBRO, PICHETTO: CI ASPETTIAMO CHE IL DIRETTORIO APPENDINO-CHIAMPARINO NON SI FACCIA SCIPPARE IL SALONE

“L’intervento pubblico è nato negli anni del 2000 per salvare il Salone del Libro, per tutelare il pluralismo culturale ma anche per salvaguardare – non tanto i guadagni risibili del gestore – ma quelli del sistema d’indotto che l’evento crea a Torino e nel Piemonte”. Questo deve essere chiaro se si analizza la situazione”.
“Non ci si può quindi limitare – aggiunge l’azzurro – a preoccuparsi dei temi culturali che propone ogni anno il Salone del Libro ma serve convincere gli editori che noi siamo la Regione che offre maggiore sostegno al comparto dell’editoria; se così non sarà il Salone ci verrà scippato”.
Conclude Pichetto: “Mi aspetto che a questo punto Regione e Comune di Torino, in questo anomalo direttorio che dovrà governare le politiche torinesi, lavorino insieme per costruire una offerta adeguata che convinca l’Aie in modo che non vi siano più dubbi su quale sia la sede per il Salone del Libro”.