TRASPORTI, RUFFINO: REGIONE COLLABORI CON FIAB PER MOBILITA’ SOSTENIBILE

“L’audizione del Coordinamento nord ovest della Federazione italiana amici della bicicletta è stata una grande opportunità per discutere sulla mobilità sostenibile. Credo però che la Regione debba andare oltre al tema dell’allestimento dei nuovi treni regionali al fine della loro compatibilità con il trasporto delle biciclette, sostenendo invece una politica integrata capace di valorizzare le esperienze esistenti con un fondo dedicato e pensando alle nuove azioni che possono essere attivate in ottica di un futuro più ecosostenibile”. Ad affermarlo durante la II Commissione il vicepresidente del Consiglio regionale Daniela Ruffino.

“Penso che la Giunta Chiamparino – continua l’esponente azzurra – dovrebbe recepire e fare propria la sollecitazione, emersa durante l’audizione, a promuovere verso tutti gli studenti piemontesi l’indizione di una iniziativa, con riconoscimenti per chi percorrerà più chilometri. Solo con iniziative del genere si aiuta a cambiare la cultura della mobilità in Italia ancora fortemente legata all’utilizzo delle proprie autovetture. Oggi si potrebbe iniziare a sensibilizzare gli studenti, domani lavoratori. Ma d’altra parte per lanciare una campagna del genere è necessario prevedere investimenti mirati per il bike sharing e per dotare le nostre scuole e numerosi punti nelle nostre città e stazioni di luoghi sicuri dove custodire le biciclette. Altrimenti si rischia di vanificare lo sforzo comunicativo ed economico fatto nel realizzare migliaia di chilometri di piste ciclabili. Sempre nell’ottica di dare un senso alle risorse spese, il progetto di rendere accessibili i treni dai ciclisti sarebbe da coniugare con un piano legato al cicloturismo per andare oltre ai semplici spostamenti casa/lavoro/casa e casa/scuola/casa e creare positive ricadute anche economiche sul nostro territorio”.

Conclude Ruffino: “Un esempio in questo senso sono i ragazzi del ’71 Parallelo che partendo da Giaveno andranno in Tibet in bicicletta dopo aver fatto avvenute analoghe a Capo Nord e in Patagonia. Un modo per costruire documentari e raccogliere fondi per beneficenza. Ecco, la Regione dove divulgare progetti del genere e valorizzarli per incentivare un modello culturale che altrimenti rischia di rimanere chiuso tra i soli appassionati. La Faib invece fa un grande lavoro volontaristico per diffondere questa idea di vita e credo che la Regione debba assorbire i progetti proposti a 360gradi”.