SANITA’, VIGNALE E PORCHIETTO: L’ACCORPAMENTO DELLE ASL ALLE CONDIZIONI ATTUALI E’ UN ATTO DI FEDE CHE NON CI POSSIAMO PERMETTERE

“Prima del voto di una delibera di accorpamento di due delle più grandi Asl piemontesi – prosegue – ci saremmo aspettati un confronto sugli obiettivi e sulle azioni che si intendono raggiungere o intraprendere ed un piano aziendale su cui lavorare”. A sostenerlo i consiglieri regionali di Forza Italia Gian Luca Vignale e Claudia Porchietto.

Spiega Vignale: “Oggi ci troviamo a votare un vero e proprio atto di fede sulla riorganizzazione della più grande ASL del Piemonte e all’interno della quale vengono erogati il maggior numero di servizi sanitari e socio-assistenziali del Piemonte. Il rischio è quello di creare la più grande Asl per presenza di presidi ospedalieri piemontesi senza prima ragione sull’organizzazione ospedaliera piemontese. Ad esempio è incredibile votare un accorpamento dell’Asl senza prima affrontare nodi fondamentali come la chiusura dell’ospedale Oftalmico o dell’Amedeo di Savoia. Saitta e Chiamparino stanno gestendo la sanità piemontese con un’arroganza senza precedenti, che, come già accaduto in altre regioni italiane, porta solo risultati negativi a danno dei cittadini. Non è inoltre pensabile creare la più grande ASL del Piemonte senza pensare di rivedere la DGR 1-600 sulla riorganizzazione della Rete ospedaliera. Una volta unificata, infatti, l’ASL unica di Torino conterrà tre DEA di II livello senza che nessun altro sia previsto in tutta la provincia”.

Porchietto aggiunge: “La presentazione di una mozione da parte della maggioranza in Regione che tenta di vincolare la Giunta a portare in Consiglio qualche atto sanitario, in modo da dibatterlo e condividerlo, dimostra come esista un grave problema politico all’interno del centrosinistra piemontese. Si tratta di un approccio peraltro coerente a quello che l’assessorato alla Sanità tiene con i principali interlocutori pubblici e privati: dialogo ridotto all’osso e decisioni imposte dall’alto. Sinceramente ritengo ipocrita quindi che chi continua ad accettare questi comportamenti con il cittadino, gli imprenditori, gli operatori e gli Enti locali chieda ora di votare un documento per intimare alla propria Giunta di portare in Aula degli atti che dovrebbe essere usuale formare nei consessi competenti: in Commissione Sanità e in Consiglio. La maggioranza faccia pace con se stessa e cambi atteggiamento: ne beneficerà anche il governo della Regione. In questi mesi di campagna referendaria ho combattuto anche per difendere le competenze legislative dei Consigli regionali e continuerò a farlo: ma non laddove si tenta di aggirare i propri problemi interni”.